I Film
  
  CANNES 2014: Still the water
    di Naomi Kawase, con Jun Yoshinaga, Nijiro  MurakamiTetta Sugimoto
GIAPPONE 2014
    
    Parlare della morte (naturale) per parlare di  vita. Parlare della separazione (innaturale) di una coppia per parlare di  morte. E – rispetto a un figlio adolescente che le vive – pensare alla prima  come a un’opportunità di crescita, molto di più della seconda che invece genera  la paura di non potere amare. Così succede ai due ragazzi protagonisti di  questo ricchissimo (ultimo) film della celebre regista giapponese Naomi Kawase:  se la ragazza sta vivendo la morte della madre come un semplice momento di  trapasso, seppur doloroso, il ragazzo vive il divorzio dei genitori come un  mistero doloroso e basta. Un mistero che lo rende impotente rispetto all’amore  che la ragazza vorrebbe donargli, togliendogli la voglia del domani.
    
  È un film pieno di dolcezza e di freschezza,  “Still the water”, nonostante parli del trauma di tutto ciò che (di bello)  nella vita finisce. È per questo che mi fa pensare a un’ottima gorgonzola,  la cui decadente muffosità, pur rappresentando un processo di degenerazione, di  fatto sa di dolcezza. Una dolcezza che si scioglie in bocca, nonostante la  pungenza di fondo ci richiami costantemente l’idea della fine.  
  Marco Lombardi