I Film
  
Cannes  2016: Juste la fin du monde
di Xavier Dolan, con Gaspard Ulliel, Nathalie Baye,  Vincent Cassel, Marion Cotillard e Lèa Seydoux
CANADA, FRANCIA 2016 
  Ci sono film che riescono a farci rimanere con il fiato sospeso  dall’inizio alla fine, nonostante la storia raccontata sia fortemente esasperata,  quasi ai limiti del reale: è il caso di “Juste la fin du monde” del  giovanissimo (e talentuosissimo) regista canadese Xavier Dolan, vincitore del  Premio speciale della giuria a Cannes 2016.
  La pellicola mette in scena la forza della vita, ma anche la forza della  morte: Louis, un giovane scrittore che ha raggiunto il successo negli USA,  torna a casa (un paesino del Canada) per un pranzo in famiglia. Fa questo dopo  molti anni di assenza perché sa di dover morire e vuole dirlo a madre, sorella minore  e fratello maggiore.
  Il film, tratto da un’omonima opera teatrale, è denso, caldo e “acceso” com’è  denso, caldo e “acceso” l’uovo di  carciofo con salsa di topinambur che ho mangiato al ristorante La Trota di Rivodutri. Il carciofo, impanato e poi fritto,  contiene al suo interno un tuorlo che, una volta tagliato in due il carciofo,  esplode in dolci grassezze e consistenze cremose che rappresentano il protagonista  del film mentre rompe con la sua delicatezza un “equilibrio drammatico” –  quello della famiglia di Louis, sempre intenta a litigare e rinfacciarsi e  urlarsi addosso – che è fatto di amarezze, durezze e filacciosità, proprio come  un carciofo. I volti dei familiari, infatti, anche se apparentemente  tranquilli, sono costantemente sopra le righe, quasi fossero delle maschere  tragiche.
  La complessiva “dolce amarezza” del piatto rimanda poi al rapporto fra Louis  e la madre: se da un lato lei ne comprende il “distacco”, lo implora – in un  momento struggente – di interpretare un ruolo (quello di capofamiglia) che lui tuttavia  rifiuta perché non in grado di interpretare..
  
  Alessia Porsenna