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Le vostre recensioni

Calamari grigliati con citronette agli agrumi
Karma beach bar - Mylopotas (Grecia)
febbraio 2011


Quanti non hanno – almeno una volta – sognato di approdare su un'isola lontana, senza dover pensare al passato e al futuro? cioè vivendo solo il presente, che a volte è complesso come i rapporti umani, a volte genuino come mangiare un pesce appena pescato, guardando il mare agitato dal vento.
Seppur per poche ore è possibile provare quella piacevole sensazione di limbo dando il primo morso ai calamari grigliati che fanno al Karma beach bar di Mylopotas, freschissimi e conditi solo con agrumi, sale e aria non “sifonata”, costituita com’è dal vento che soffia leggero in cima alla collinetta sabbiosa in cui si trova il locale, a ridosso del mare.
Bianco e addormentato prima, il calamaro si risveglia sul fuoco fino a diventare croccante, carnoso e generoso proprio come gli abitanti dell'isola di Kastellòrizo che ospita gli 8 soldati italiani protagonisti del film premio Oscar “Mediterraneo”, anche loro “prigionieri” di una piccola isola dell'Egeo. Il furto delle armi li risveglia infatti da quell'incanto di semplicità proprio come la citronette d'agrumi, presente nel piatto di calamari, ci risveglia il palato, riportandoci per un attimo alla realtà. Più complessa, sì, ma anche più completa.
Un morso dopo l'altro e il calamaro è finito,  così come la notizia dell'armistizio dell’Italia con gli anglo-americani chiude l'avventura del tenente Montini, del sergente Lorusso e degli altri, che sono costretti a  tornare in patria. Tutti tranne l'attendente Farina che, per amore di Vassilissa, la donna prima di tutti e ora solo sua, decide di rimanere sull'isola. Un po’ come me che decido di non salire sulla piccola barca a motore che m’avrebbe riportato a casa, ma continuo a guardare il mare mangiando un altro calamaro grigliato con citronette d'agrumi…

Federico (Master Gambero rosso 2011)



Grazie Federico, per il tuo approccio cinegustologicamente intimista che sa trasformare un film nel modo migliore per raccontarci sinteticamente, ma in profondità, l’esperienza sensoriale da te vissuta grazie a quei calamari. Io quasi quasi vado lì, la prossima estate, solo per mangiarmeli! ☺

Marco


Potiche