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I Film


CANNES 2011: The artist
di Michel Azanavicius, con Jean Dujardin e Bérénice Bejo

Selezione pazzesca, quella del festival di Cannes di quest’anno, con film mediamente di alto livello che tutti insieme danno l’idea di una “grande abbuffata” (senza indigestioni e morti in sala, però!). Nomi celebri a parte, che finora non stanno deludendo, una vera sorpresa è stata quella del film (opera seconda) in questione sul quale sarei pronto a scommettere una cena, in termini di palmares. La complessità cinegustologica è profonda, comprendendo in sé vari livelli di lettura: se “The artist” si presenta come una commedia classica americana, il suo essere girata come un film muto che si fa film sonoro quando all’interno della storia si racconta la fine di quel periodo, decretando l’oblio dell’attore protagonista e l’apoteosi della neo-attrice protagonista, rinvia – con una sottilissima ironia – a molto cinema di quel periodo, e anche a molto cinema che verrà. Pure l’happy end d’amore, inseguito dai due protagonisti per tutto il tempo, nel momento in cui – come previsto dal “genere” – si coronerà, avrà un fortissimo tratto d’originalità… a voi scoprire quale.
Forse vi sembrerà scontato visto che qui a Cannes non si mangia (quasi) altro, ma “The artist” ha il sapore di un’ostrica Fine de Claire, e pure la sua consistenza, nel suo unire la burrosità al salato del mare, e la morbidezza alla croccantezza, che del film raccontano le note piacevoli (il successo, il sogno d’amore) e anche quelle difficili (l’oblio pubblico e l’orgoglio come ostacolo allo “stare in due”).
E a chi non piacciono le ostriche? Dovranno riassaggiarle e “convertirsi”, perché il film secondo me è quello… ☺

Marco Lombardi


Potiche