I Piatti
  Cavatelli con crema di caciocavallo podolico, mollica fritta e peperoni cruschi
  Il cammino della speranza
  Marzo 2020
   
«Sulla terra non ci sono  confini» e spesso, quando prodotti con storie diverse s’incontrano, danno vita  a racconti culinari memorabili. È il caso dei cavatelli con crema di caciocavallo podolico, mollica fritta e peperoni  cruschi, un piatto che unisce tre grandi personalità: un formaggio  dell’Appennino intenso e piccante, una mollica di pane di Matera raffermo estremamente  porosa e un peperone crusco che abbina dolcezza, croccantezza e una lieve nota  amarognola. Questa sinfonia umami è magistralmente diretta dai cavatelli di grano  duro Senatore Cappelli. Un piatto audace che ricorda le passioni e la tenacia  dei protagonisti de “Il cammino della  speranza” di Pietro Germi. Il film narra la storia di un gruppo di minatori  di zolfo siciliani che, dopo aver perso il lavoro, decidono, convinti da un  contrabbandiere, di partire alla volta della Francia. Tra questi c’è Saro, un  vedovo ansioso di sfamare i tre figli – i giovani sposi Luca e Rosa e la bella  Barbara – che vive una complicata relazione con il fuorilegge Vanni. Ben presto  il contrabbandiere si rivela un truffatore, e la comitiva finisce decimata dal  lungo e ostico percorso: in pochi, infatti, riusciranno a varcare  clandestinamente le Alpi per coltivare il sogno di un lavoro in miniera. Il  filo conduttore tra drammaticità e romanticismo rimane lo spirito di fraternità  tra i protagonisti. Così dopo il primo assaggio, la croccantezza della mollica porta  alla mente la scena in cui Vanni ingaggia una sparatoria con alcuni carabinieri,  ribaltata però dal connubio tra dolce e amaro del peperone crusco, metafora  dell’amore inatteso tra Saro e Barbara che viene cementato dalla drammatica uccisione  del rivale. Quando il finale sembra scontato, arriva la tormenta di neve che  come la fonduta di podolico dà quell’ultima nota di piccante dall’esito incerto.  Ma ecco che riemerge l’anima dolce del peperone che lascia un prolungato appagamento,  ricordando il sorriso del piccolo Buda che convince i gendarmi a non fermare il  cammino della speranza.
Carlo De Nicola