I Piatti
Il pancotto
"Tutto tutto, niente niente"
Marzo 2020
Negli ultimi anni stiamo assistendo, un pò in tutta Italia, alla riscoperta di antiche ricette contadine. Quando si dice "parla come mangi"... i nostri piatti, infatti, parlano la nostra lingua, o meglio, il nostro dialetto! Poco importa se non sono apparentemente "chic" come – negli anni '80 – erano le penne alla vodka: questi piatti ci piacciono perchè sono come noi.
E' il caso del pancotto, antico retaggio culinario di un mondo agricolo che, tutto sommato, un pò ci manca. Perchè se è vero che non c'erano gli aperitivi, Netflix e le vacanze low coast a Ibiza, l'aria era pulita e tutto era più genuino. Forse...
È così che da qualche anno, nella mia terra in provincia di Foggia, il pancotto ha invaso i ristoranti perchè la gente preferisce questa semplice pietanza a base di pane, patate, rucola e (talvolta) cime di rapa, al sushi.
Il piatto mi fa pensare al film "Tutto tutto, niente niente" dove i rozzi Cetto La Qualunque, Rodolfo Favaretto e Frengo Stoppato riescono a diventare senatori della repubblica pur non avendo, evidentemente, le minime competenze per ricoprire tale carica.
Gli ingredienti del pancotto sono un pò come i personaggi di Antonio Albanese: sanno di lievito di pane (l’ingrediente che li fa "crescere" oltre le loro capacità) e amido (che satura anche il palato, come le patate), lasciando alla fine l’amaro in bocca, quello della rucola.
Dillo Claudio Donnini