I Piatti
Pizza margherita
Colazione da Tiffany
Marzo 2020
La pizza in ogni sua forma è da sempre e da tutti, italiani e non, considerata il comfort food per eccellenza. Si tratta di un piatto apparentemente semplice – composto da un impasto di sola acqua, farina e lievito – che si può facilmente trovare in qualsiasi ristorante di qualunque città. Le declinazioni sono numerose, quasi sempre alla portata di tutti, tant’è che i più volenterosi possono anche cucinarsela in casa: dalla classica marinara fino ad altre versioni per impavidi con ananas o tonno, e chi più ne ha più ne metta.
Nel mio caso la pizza margherita è la rappresentazione fisica e gustativa della consolazione, con quel profumo familiare che sa di casa, e il sapore semplice dell’infanzia che si ricerca nei momenti di tristezza e sconforto. La margherita riporta il buonumore facendo tornare a galla i bei ricordi: sia condividendola con un amico, sia mangiandola in solitudine, riesce sempre a cancellare la nostra malinconia.
Questo piatto è il corrispettivo cinegustologico di Tiffany per Holly Golightly, la protagonista del celebre film “Colazione Da Tiffany” diretto da Blake Edwards nel 1961. Il lungometraggio – ambientato tra le vie di Manhattan, distretto di New York – racconta la storia di Holly, un’elegante giovane donna che conduce una vita sregolata da accompagnatrice. Dietro l’apparente superficialità del personaggio si nasconde la contraddittorietà di un carattere tanto cinico, quanto sensibile: agli attimi di forte dolore e depressione Holly ne alterna altri d’incontrollata euforia. Nei momenti difficili, o nei giorni in cui ha le paturnie, cioè la paura improvvisa di “non si sa che”, va ad ammirare le vetrine della sua gioielleria preferita sulla 5th Avenue, ritrovando la tranquillità.
Tiffany diventa la comfort zone come la pizza Margherita perché entrambi sono teneri e croccanti, con quella leggera punta acida (del pomodoro) che ha il sapore del cattivo umore che la grassa dolcezza (dell’impasto e della mozzarella) sanno presto cancellare.
Giulia Di Palo