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I Film

Qualunquemente
di Giulio Manfredonia, con Antonio Albanese, Sergio Rubini, Lorenza Indovina
uscita in Italia: 21 gennaio 2011


Che differenza c’è fra Cetto La Qualunque, un imprenditore calabrese – poi candidatosi alla carica di sindaco – che non va pazzo per la democrazia e la giustizia, e molti altri politici che animano i talk show televisivi? Il primo è finto, cioè un personaggio di Antonio Albanese nato nel 2003 e poi diventato illustre col programma “Che tempo fa”, gli altri sono veri. Certamente, di differenze ce ne sono anche altre, ma lì bisognerebbe distinguere – con non poca fatica – caso per caso... Meno male che è uscito questo film, “Qualunquemente”, a fugare ogni rischio di confusione.
La storia: lui è appena tornato in Italia per porre fine a un preoccupante inizio di legalità che potrebbe cambiare il nostro paese. Per farlo scenderà in campo, e per vincere dovrà rifarsi un po’ il trucco grazie al consulente politologo Sergio Rubini. Ma al proprio “cuore” non si comanda… e così la sua anima disonesta e volgare verrà fuori in ogni occasione, a partire dal modo di vestirsi, per andare ai suoi discorsi, e finire al modo in cui tratta il prossimo (la famiglia, i collaboratori, l’amante, la gente tutta).
“Qualunquemente” si gioca a cavallo di tre anime: grottesca tendente al trash, surreale (purtroppo tendente al reale, dati i tempi…) e comica, anche se un po’ compressa dalle prime due. È proprio l’incrocio di questi tre diversi approcci che fanno sembrare il film una zuppa inglese. A partire dal nome, perché il paese descritto da Albanese è proprio una “zuppa”, per poi andare ai suoi colori/profumi/sapori forti che sono molto dati dalla presenza dell’Alchermes, un liquore rosso sciropposo fatto con alcol puro, zucchero, cocciniglia, scorza di arancia, acqua di rose fiori di anice, vaniglia e numerose spezie tra cui cannella, chiodi di garofano e cardamomo. Insomma, una specie d’esplosione d’esuberanza che fa pienamente il paio con Cetto La Qualunque, e le varie anime del film di Giulio Manfredonia.

Marco Lombardi


Potiche