I Piatti
  Spaghetti alla Nerano
  Leoni al sole
  Marzo 2020
   
L’odore delle zucchine fritte e del basilico appena  raccolto hanno da sempre profumato la mia infanzia; se poi si aggiunge il privilegio di nascere a Nerano, piccolo borgo situato all’estrema punta  della penisola sorrentina, non stupirà che il mio piatto preferito non è di mare.
Si tratta di una ricetta contadina,  quindi semplice, con dentro i formaggi dei Monti Lattari, le zucchine  cresciute sotto il sole d’estate, l’olio d’oliva, il basilico  mediterraneo e il segreto… ognuno ha il suo. State però certi di una cosa:  niente uova, niente panna e niente  zafferano. Possibile? Sì, una  ricetta che non poteva non essere adottata  anche dall’alta Ristorazione,  affonda infatti le proprie radici nella storia della cucina locale, nell’orto  che si tuffa nel mare. Gli spaghetti  alla Nerano, infatti, sono un piatto con un’anima tanto semplice, quanto complessa, capace di conquistare tutti: turisti e non, vip e persone comuni  che accorrono ad assaggiarli. La loro dolce (ma anche sapida e  pungente, cioè sfaccettata) fragranza ricorda l’apparente spensieratezza delle  vacanze avventurose – sullo sfondo della costiera amalfitana – di “Leoni al Sole”, di Vittorio Caprioli, trionfo  di un’Italia (contradditoria) che non c’è più: tanto affascinante e  travolgente, quanto complessa. Sin dalla prima forchettata di spaghetti si ha  l’impressione che il tempo si sia fermato nella perfezione delle belle giornate  dove tutto trascorre lentamente, cullati nell’illusione di fermare il momento  ed esorcizzare il futuro  come fanno i gagà protagonisti del film attraverso il loro villeggiare perenne,  che li assolve da ogni  responsabilità.